ll teatro San Materno di Ascona, felicemente ristrutturato di recente, costruito nel 1928 dall'architetto Karl Weidemeyer (Brema 1882 - Ascona 1976) su incarico del padre della danzatrice mimica Charlotte Bara (1901-1986) e successivamente ceduto dalla stessa Bara al Comune di Ascona, è uno dei migliori esempi di architettura razionalista esistenti sul territorio del Cantone Ticino.
E inoltre il primo teatro "da camera" edificato in Svizzera seguendo criteri costruttivi moderni.
Il teatro è un edificio significativo per la storia di Ascona. La sua architettura razionalista, che fortemente contrastava all’epoca con il gusto tradizionale della regione, ne fa un esempio concreto della cultura che si sviluppò tra l'inizio del Novecento e la seconda guerra mondiale, quando il Ticino ed Ascona in particolare, divennero rifugio e residenza di una folta colonia di pensatori, scrittori, musicisti, artisti stranieri e svizzeri.
Il teatro è collocato ai piedi del Monte Verità di Ascona tra il cimitero comunale ed il castello di San Materno che divenne, a partire dal 1919, la dimora di Charlotte Bara.
La danzatrice, figlia di un ricco industriale, era in quel periodo praticamente al culmine di una brillante carriera in cui il nuovo linguaggio teatrale e scenico trovava piena espressione anche nella danza, in perfetta consonanza con lo spirito innovatore delle più vivaci avanguardie artistiche di quel fervido periodo… si pensi per esempio al vento di esotismo che Mata Hari (1876-1917) aveva portato qualche tempo prima nei salotti europei e al suo personaggio carico di mito.
Nel 1927 Charlotte Bara decise di fondare una scuola di danza, teatro e canto e quindi di costruire un teatro che doveva soprattutto servire agli allievi della scuola.
Il compito di progettare l'edificio venne affidato all'architetto (e ottimo pittore) germanico Karl Weidemeyer che si stabilì da quel momento ad Ascona.
Karl Weidemeyer si laureò in architettura alla Baugewerbeschule di Brema nel 1901, dopo di che riprese gli studi in pittura precedentemente abbandonati per assecondare la volontà del padre che lo voleva attivo in campo edilizio. Partecipò quindi come pittore e decoratore al gruppo culturale di Worspswede che perseguiva un moderno gusto naturalistico. Dopo varie esperienze nella pittura e nell'arte applicata si dedicò all'architettura nel periodo tra le due guerre orientandosi in senso razionalista sotto l'influenza di Heinrich Tessenow.
In Ticino, Weidemeyer, assieme ad Emil Fahrenkamp che nel 1928 progettò l'Hotel Monte Verità di Ascona, fu tra gli animatori del primo dibattito sul ruolo e l'impatto che l'architettura moderna aveva sul territorio e l'ambiente costruito. Le sue case a tetto piano e di forma semplice, come casa Tutsch ad Ascona-Ronco del 1929 (oggi profondamente rimaneggiata), casa Mez ad Ascona del 1930 (demolita nel 1972), casa Oppenheimer a Moscia del 1936, suscitarono vive reazioni tra la popolazione ticinese, ostile soprattutto all'impiego del tetto piano.
Il teatro San Materno è un edificio a tetto piano di stilerigoroso, che giustifica così in tutte le sue parti il materiale con cui è costruito: il cemento armato. Le vaste finestre danno all'edificio un carattere di luogo di studio.
Tutta l'opera ha nei prospetti un aspetto estremamente dinamico. Il balcone corre lungo tutta la facciata e segnala con una curva la porta laterale che dà sulla scena. Ma la pianta dell'edificio rivela immediatamente la sua derivazione dallo schema classico di una piccola basilica romanica. Sono ben visibili abside, navata e vestibolo: solo che nel San Materno si vive la successione dei vani in senso inverso entrando dall'abside, che funziona da vestibolo. Questo schema richiama simbolicamente la pianta del castello di San Materno acquistato dal padre di Charlotte Bara e divenuto dimora della danzatrice, nel quale si trova inglobata una chiesetta romanica.
Il teatro San Materno è stato iscritto nell'elenco dei beni culturali tutelati dal Cantone Ticino (Svizzera) nel 1995.
Post più popolari
-
dalla nostra inviata Aymone Poletti Pierre Casè ritorna ad esporre con successo a Venezia, una città che gli è stata “vicina” in...
-
ll teatro San Materno di Ascona, felicemente ristrutturato di recente, costruito nel 1928 dall'architetto Karl Weidemeyer (Brema 1882 - ...
-
Ancora pochi giorni per vedere un’interessantissima mostra al m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera). Si concluderà infatti domenic...
-
Consigliamo la visita di questa mostra che, grazie anche alla preziosa attenzione nell’allestimento della stessa, racchiude un...
-
Importante momento ieri al m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera). Il m.a.x. museo, fondato nel 2005 e dal 2010 istituzione comuna...
-
Di legni e di colombe è il progetto artistico creato da Flavia Zanetti per gli spazi di Librarti. Su una quarantina di piccol...
-
Per noi a Venezia: Aymone Poletti A quasi esattamente 10 anni di distanza dalla prima mostra veneziana di Pierre Casè alla...
-
Torna anche quest’anno Arspolis. Arspolis è un evento della durata di una sola notte, dedicato all’esposizione dell’arte contemporanea...
-
Domenica 22 maggio è stata inaugurata la mostra collettiva intitolata “Una primavera imprevista” ideata e sostenuta dalla società svizzera V...
-
"Ogni nuova visione richiede una rivoluzione." In questa frase di Aleksandr Rodčenko si può riassumere il ...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento