mercoledì 22 marzo 2017

Casè e il suo Bestiario a Venezia fino al 30 aprile


Per noi a Venezia: Aymone Poletti


A quasi esattamente 10 anni di distanza dalla prima mostra veneziana di Pierre Casè alla chiesa di San Stae, sabato 11 marzo 2017 si è inaugurata, sempre a Venezia, ai Magazzini del Sale n. 5 (località Zattere), un’altra intensa rassegna di opere dell’artista svizzero, intitolata “Il Bestiario”; una mostra profonda che fonde il suo lavoro con le poesie del fratello scomparso, il poeta Angelo Casè.

Il dubbio risuona in me come l’ocarina
del fanciullo straniero. Il guizzo sei
del ramarro: un volo pesante di corvo:
la vespa infingarda. La tua assenza
è una freccia precisa nel bersaglio.
E gli occhi bruciano i cieli di un tempo.  Angelo Casè


Pierre Casè ama da sempre indagare la materia nel suo più autentico vissuto fatto di lamiere rugginose, di legni tormentati dal tempo, di polveri da inserire nei racconti che gli crescono tra le mani. Ora questa sua ricerca l’ha riversata in 125 opere, fra imponenti di oltre 2 metri di larghezza e di piccolo formato A6, che esaltano il percorso concepito nel suggestivo magazzino, complesso di dimensioni ingenti che fu edificato all'inizio del Quattrocento.

L’esposizione sottolinea in maniera visivamente traumatica i momenti di crisi e di sofferenza che hanno riguardato l’artista da vicino. Pierre Casè ha raccolto, infatti, materiali definiti come “vissuti”: crani di mucche, di manzi, di capre, di pecore e di asini, che popolavano i pascoli del territorio ticinese e di altri animali domestici. Non mancano, alla fine dell’esposizione, nell’opera più grave, 14 crani umani impalati “per insinuare nel visitatore un senso di oppressione e di interrogante malessere” con al centro dell'installazione un enorme libro con le poesie di Angelo e i testi di chi ha partecipato alla realizzazione del catalogo legato all’esposizione. Un omaggio al fratello scomparso nel 2005, la cui memoria è sempre presente come protettrice dell’essenza di tutte le opere esposte ai magazzini del sale, quale testimonianza di un rapporto fusionale e reciprocamente partecipe.

Un “Memento mori” dunque, per apprezzare maggiormente i piccoli dettagli della vita. “Un’arca-di-Casè”, come l’ha acutamente definita Gilberto Isella nel suo testo di catalogo, “tra urlo e tenerezza, per Angelo Casè”.
Non è la prima volta che le opere di Casè vengono esposte a Venezia: dal settembre all’ottobre 2011 presentò nella Scuola Grande della Misericordia, l’esposizione “Misteri del Sotoportego” ed ancor prima, nel 2007, le sue opere diedero vita all'esposizione “Mnemosine per Venezia”.
L’evento è stato accompagnato da un catalogo stampato da Fidia Casa Editrice Lugano-Milano con testi di Luciano Caprile, Bruno Donati, Daniele Maggetti, René Pandis, Mara Rumiz, Alberto Toso Fei e Gilberto Isella. 



  • Luogo: magazzino del sale 5, Dorsoduro, 262 - Venezia - Veneto
  • dal 11/03/2017 - al 30/04/2017
  • Orari: martedì-domenica: dalle 10.00 alle 18.00, lunedì chiuso

Si ricorda che, inoltre, il 24 marzo avrà luogo la manifestazione parallela “Come in una favola”: un film documentario di René Pandis e Thomas Radlwimmer che verrà proiettato nella sede del consolato svizzero di Venezia, in Palazzo Trevisan in Campo S. Agnese, Dorsoduro ( vicino ai magazzini del sale).
Thomas Radlwimmer, nato in Austria nel 1988, si è appassionato presto di fotografia e di film. Ha approfondito il suo interesse studiando alla Scuola universitaria di televisione e cinema di Monaco di Baviera. Lavora come cineoperatore, regista e fotografo, principalmente nell’area germanofona.
René Pandis, francese nato a Stoccarda nel 1954, è stato a lungo attivo in Germania, come autore, regista, produttore e organizzatore in ambito teatrale, radiofonico e televisivo. Ha curato progetti radiotelevisivi e dal vivo con artisti di rilievo internazionale, come per es. Léo Ferré, Roberto De Simone, Luc Ferrari, e Ross Daly. Vive da qualche anno nella Svizzera italiana, dove continua a realizzare vari progetti culturali. 





Pierre Casè è nato a Locarno il 16 febbraio 1944, vive e lavora a Maggia nel Canton Ticino.
Espone regolarmente, sia in Svizzera che all'esterno dal 1964, e dal 1967 è membro attivo della SPSAS (Società pittori, scultori e architetti svizzeri) di cui è stato apprezzato presidente nazionale dal 1987 al 1993.
Per dieci anni, dal 1990 al 2000, è stato direttore artistico della Pinacoteca Casa Rusca di Locarno, per la quale ha curato l'organizzazione di importanti rassegne dedicate all'arte europea del Novecento, con particolare attenzione per la produzione svizzera, italiana, tedesca e spagnola.
Di particolare rilievo sono state, fra le altre, le mostre dedicate a Max Bill, Giuseppe Santomaso, Osvaldo Licini, Alberto Burri, Enrico Baj, Emil Schumacher, Antoni Tàpies e Marino Marini. In questi anni si è anche occupato della valorizzazione delle collezioni della Città, con mostre negli spazi della Pinacoteca e in numerosi musei all'estero.
Dal 1991 al 2000 ha fatto parte del Consiglio di fondazione della Fondazione Marguerite Arp. Nel 1994 è stato nominato membro della Commissione federale della Fondazione Gottfried Keller da parte del Consiglio federale, mentre nel 1997 è stato chiamato a far parte del consiglio della Fondazione Giovanni Segantini, cariche, queste ultime, che ha lasciato per motivi di salute nel mese di gennaio 1999.
Dall'inizio del 2001 la sua attività è tutta rivolta alla produzione artistica.

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