sabato 9 giugno 2018

Balthasar Burkhard al LAC di Lugano

"Come posso io, fotografo, emancipare la fotografia dai confini di una cornice o di un libro?" Questa è la domanda a cui Balthasar Burkhard ha tentato di rispondere con la sua opera. Nato a Berna nel 1944 ebbe la fortuna di essere sostenuto ed incoraggiato dal padre, ufficiale dell'aviazione militare, nella sua passione per la fotografia. Allievo di Kurt Blum, di cui sono ben conosciuti i ritratti fotografici di artisti come Pablo Picasso, Marc Chagall e Alberto Giacometti, nel 1964 Burkhard vince con il suo progetto "Die Alp" la Borsa di studio Federale per le Arti Applicate e diventa fotografo documentarista presso la Kunsthalle Bern. Ritrae artisti, installazioni, atelier e scorci di vita quotidiana. Il vivace ambiente artistico della Berna degli anni '60 e l'incoraggiamento del curatore e in seguito direttore della Kunsthalle Bern, Harald Szeemann, lo spingono a tentare nuove vie per esprimersi e tramite una collaborazione con Markus Raetz - al quale nel gennaio 2016 il LAC ha dedicato la sua prima mostra monografica - espone le prime fotografie di grande formato stampate su tela.
Burkhard si trasferisce negli Stati Uniti negli anni '70, coltivando aspirazioni attoriali. Porta con se una serie di autoritratti, ritenendo il proprio aspetto ideali per ruoli da "cattivo". Se Hollywood non diventa la sua seconda casa, Chicago si rivela una scelta migliore: lì insegna all'Università dell'Illinois e fotografa i canyon urbani della "Windy City". Sempre a Chicago inaugura la sua prima mostra solista nel 1977 presso la Zolla Liebermann Gallery. Ironicamente, riesce ad interpretare un ruolo da "villain" nel film di un regista bernese, Urs Egger, nel 1978.
La passione di Burkhard per i paesaggi sia urbani sia naturali l'ha portato a viaggiare dall'Europa alle Americhe, e dall'Africa all'Estremo Oriente. I suoi scatti sono rigorosamente in bianco e nero, sia che ritragga umani, animali, interni, esterni o dettagli. Sono poche le eccezioni, come due foto a colori di fiori, realizzate poco tempo prima della sua morte avvenuta nell'aprile 2010.
La mostra inaugurata il 9 giugno al LAC di Lugano e visitabile fino al 30 settembre è una panoramica sull'opera di questo artista tanto eclettico nei soggetti e nei formati quanto rigoroso nell'uso del monocromatico, una testimonianza del percorso artistico di Balthasar Burkhard e anche del particolare periodo storico in cui si è formato, con molte immagini di artisti - come la ceramista Esther Altorfer - e di installazioni ormai scomparse. ////////////// Testo e immagini di David Cuciz

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