Eccoli lì… Kounellis, Penone, Fabro, Pascali: tutti i protagonisti dagli anni Sessanta ad oggi presenti in una serie di mostre-evento che coinvolge ben sette città.
Per maggiori informazioni : http://www.artepovera2011.org/
Non si ha memoria di una consacrazione altrettanto imponente per un movimento di arte contemporanea: otto mostre in sette città per fare il punto, una volta per tutte, sull'Arte povera, corrente nata nel 1967 nella definizione critica di Germano Celant che di questa maratona nazionale è il supervisore.
Ma che cosa è dunque l’arte povera?
Nel 1967 in relazione ad un gruppo di artisti composto da Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, lo storico dell’arte contemporanea Germano Celant conia il termine “Arte Povera” che si ricollega alle grandi utopie delle avanguardie storiche per il suo esprimersi non rigido né impositivo, basato sulla relazione con le situazioni sociali e culturali, nonché ambientali e contestuali. Collegandosi idealmente alle sperimentazioni di Lucio Fontana e Alberto Burri, questa ricerca adotta una strategia linguistica in cui viene abolita ogni gerarchia espressiva e materica. Da qui l’uso di processualità e di tecniche diverse, così da spaziare in tutti i territori della comunicazione visiva, senza distinguere tra i valori energetici e fisici, concettuali e concreti di un fare che può oscillare dalla scultura alla performance, dalla fotografia alla televisione. Un muoversi aperto e non lineare, ma sferico che porta l’attenzione all’aspetto contingente quanto al lato frammentario, contraddittorio, pluralistico, vagabondo e discontinuo del reale. Aperto ad un pensiero che tende a consolidarsi in processi mobili e variabili, il linguaggio dell’Arte Povera si è caratterizzato per l’interesse ad un uso filosofico, quanto concreto di materiali eterogenei che vanno dalla storia dell’arte alla rappresentazione simbolica, dall’estetica del terrestre alla dinamica del celeste, da un’estetica del grezzo a una preoccupazione del naturale. Impegnata in un agire che oscilla tra discorso metafisico e totalità sensoriale, arriva ad utilizzare acqua e pietra, fuoco ed elettricità, parole e idee fino a coinvolgere animali e vegetali, che assumono un’importanza particolare per il loro appartenere al mondo del primario e dell’essenziale. Momento di rottura e di frattura con il passato, tale ricerca ha reso possibile il transito tra l’alto e il basso, tra il pieno ed il vuoto, il conscio e l’inconscio, il grezzo e il morbido, il mentale e il sensuale che tutto avvolgono. Rispetto a un’arte che, dalla pop alla minimal art, ha proposto un linguaggio quale strumento di natura immutabile e perfetta, figurale e industriale, l’Arte Povera si è impegnata in un atteggiamento iconoclasta e de-costruttivo che tiene conto dei problemi dell’esistenza e si muove in relazione alla molteplicità delle situazioni temporali e spaziali. Un pluralismo linguistico ne ha caratterizzato la poetica e ha costituito il magma culturale entro cui hanno operato artisti profondamente diversi tra loro. Ricusando ogni definizione, con la conseguente impossibilità a inserirlo – ancora oggi - in una rigida codificazione, il movimento dell’Arte Povera ha nondimeno acquisito negli anni, per il suo innovativo e originale contributo, dovuto alle singole individualità, una definitiva importanza, paragonabile al Futurismo italiano, nell’ambito della scena dell’arte contemporanea internazionale.
In totale, questa mostra gigantesca metterà insieme 250 opere estese su 15 mila metri quadrati e intende superare i 300 mila visitatori nella recente esposizione sullo stesso tema a Mosca, con uno sforzo colossale e l'impegno dei più accreditati curatori nazionali e direttori di musei.
Arte Povera 2011
a cura di Germano Celant
promosso da
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Triennale di Milano
Coordinamento e catalogo
Electa
Calendario mostre
24 settembre – 26 dicembre 2011
a cura di Germano Celant e Gianfranco Maraniello
conferenza stampa e inaugurazione: 23 settembre 2011
7 ottobre 2011 – 8 gennaio 2012
a cura di Anna Mattirolo e Luigia Lonardelli
conferenza stampa e inaugurazione: 6 ottobre 2011
9 ottobre 2011 – 19 febbraio 2012
a cura di Germano Celant e Beatrice Merz
conferenza stampa e inaugurazione: 8 ottobre 2011
25 ottobre 2011 – 29 gennaio 2012
a cura di Germano Celant
conferenza stampa e inaugurazione: 24 ottobre 2011
novembre 2011 - aprile 2012
a cura di Germano Celant
e Giacinto Di Pietrantonio
11 novembre 2011 - 20 febbraio 2012
a cura di Germano Celant e Eduardo Cicelyn
21 dicembre 2011 – 4 marzo 2012
a cura di Maria Vittoria Marini Clarelli e Massimo Mininni
conferenza stampa e inaugurazione: 20 dicembre 2011
15 dicembre 2011 – 11 marzo 2012
a cura di Germano Celant e Antonella Soldaini
conferenza stampa e inaugurazione: 14 dicembre 2011
Le differenti inaugurazioni, che si svolgeranno tra il 23 settembre e il 14 dicembre 2011, verranno confermate ufficialmente tramite comunicazione delle singole sedi.
Per maggiori informazioni
Eccoli lì… Kounellis, Penone, Fabro, Pascali: tutti i protagonisti dagli anni Sessanta ad oggi presenti in una serie di mostre-evento che coinvolge ben sette città.
Per maggiori informazioni : http://www.artepovera2011.org/
Non si ha memoria di una consacrazione altrettanto imponente per un movimento di arte contemporanea: otto mostre in sette città per fare il punto, una volta per tutte, sull'Arte povera, corrente nata nel 1967 nella definizione critica di Germano Celant che di questa maratona nazionale è il supervisore.
Ma che cosa è dunque l’arte povera?
Nel 1967 in relazione ad un gruppo di artisti composto da Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, lo storico dell’arte contemporanea Germano Celant conia il termine “Arte Povera” che si ricollega alle grandi utopie delle avanguardie storiche per il suo esprimersi non rigido né impositivo, basato sulla relazione con le situazioni sociali e culturali, nonché ambientali e contestuali. Collegandosi idealmente alle sperimentazioni di Lucio Fontana e Alberto Burri, questa ricerca adotta una strategia linguistica in cui viene abolita ogni gerarchia espressiva e materica. Da qui l’uso di processualità e di tecniche diverse, così da spaziare in tutti i territori della comunicazione visiva, senza distinguere tra i valori energetici e fisici, concettuali e concreti di un fare che può oscillare dalla scultura alla performance, dalla fotografia alla televisione. Un muoversi aperto e non lineare, ma sferico che porta l’attenzione all’aspetto contingente quanto al lato frammentario, contraddittorio, pluralistico, vagabondo e discontinuo del reale. Aperto ad un pensiero che tende a consolidarsi in processi mobili e variabili, il linguaggio dell’Arte Povera si è caratterizzato per l’interesse ad un uso filosofico, quanto concreto di materiali eterogenei che vanno dalla storia dell’arte alla rappresentazione simbolica, dall’estetica del terrestre alla dinamica del celeste, da un’estetica del grezzo a una preoccupazione del naturale. Impegnata in un agire che oscilla tra discorso metafisico e totalità sensoriale, arriva ad utilizzare acqua e pietra, fuoco ed elettricità, parole e idee fino a coinvolgere animali e vegetali, che assumono un’importanza particolare per il loro appartenere al mondo del primario e dell’essenziale. Momento di rottura e di frattura con il passato, tale ricerca ha reso possibile il transito tra l’alto e il basso, tra il pieno ed il vuoto, il conscio e l’inconscio, il grezzo e il morbido, il mentale e il sensuale che tutto avvolgono. Rispetto a un’arte che, dalla pop alla minimal art, ha proposto un linguaggio quale strumento di natura immutabile e perfetta, figurale e industriale, l’Arte Povera si è impegnata in un atteggiamento iconoclasta e de-costruttivo che tiene conto dei problemi dell’esistenza e si muove in relazione alla molteplicità delle situazioni temporali e spaziali. Un pluralismo linguistico ne ha caratterizzato la poetica e ha costituito il magma culturale entro cui hanno operato artisti profondamente diversi tra loro. Ricusando ogni definizione, con la conseguente impossibilità a inserirlo – ancora oggi - in una rigida codificazione, il movimento dell’Arte Povera ha nondimeno acquisito negli anni, per il suo innovativo e originale contributo, dovuto alle singole individualità, una definitiva importanza, paragonabile al Futurismo italiano, nell’ambito della scena dell’arte contemporanea internazionale.
In totale, questa mostra gigantesca metterà insieme 250 opere estese su 15 mila metri quadrati e intende superare i 300 mila visitatori nella recente esposizione sullo stesso tema a Mosca, con uno sforzo colossale e l'impegno dei più accreditati curatori nazionali e direttori di musei.
Arte Povera 2011
a cura di Germano Celant
promosso da
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Triennale di Milano
Coordinamento e catalogo
Electa
Calendario mostre
24 settembre – 26 dicembre 2011
a cura di Germano Celant e Gianfranco Maraniello
conferenza stampa e inaugurazione: 23 settembre 2011
7 ottobre 2011 – 8 gennaio 2012
a cura di Anna Mattirolo e Luigia Lonardelli
conferenza stampa e inaugurazione: 6 ottobre 2011
9 ottobre 2011 – 19 febbraio 2012
a cura di Germano Celant e Beatrice Merz
conferenza stampa e inaugurazione: 8 ottobre 2011
25 ottobre 2011 – 29 gennaio 2012
a cura di Germano Celant
conferenza stampa e inaugurazione: 24 ottobre 2011
novembre 2011 - aprile 2012
a cura di Germano Celant
e Giacinto Di Pietrantonio
11 novembre 2011 - 20 febbraio 2012
a cura di Germano Celant e Eduardo Cicelyn
21 dicembre 2011 – 4 marzo 2012
a cura di Maria Vittoria Marini Clarelli e Massimo Mininni
conferenza stampa e inaugurazione: 20 dicembre 2011
15 dicembre 2011 – 11 marzo 2012
a cura di Germano Celant e Antonella Soldaini
conferenza stampa e inaugurazione: 14 dicembre 2011
Le differenti inaugurazioni, che si svolgeranno tra il 23 settembre e il 14 dicembre 2011, verranno confermate ufficialmente tramite comunicazione delle singole sedi.
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