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mercoledì 15 aprile 2015

Giuseppe Stampone alla Prometeogallery di Milano


Dal 10 aprile al 5 giugno 2015 viene presentato l'ultimo progetto di Giuseppe Stampone alla Prometeogallery di Milano. 


Un nuovo interessante progetto che apre alla riflessione sulla condizione umana.
'Emigration Made Pavilion 148' prende vita dalla richiesta di ospitalità e dall'intricata questione dello "sconosciuto" o dello "straniero". Le opere in mostra spaziano dai disegni alle sculture ed esplorano il concetto di un confine sociopolitico e delle molteplici forme di controllo che questo presuppone.

La tempestiva pianificazione di questo solo show fa si che esso coincida con Expo Milano 2015, l'esposizione mondiale interamente dettata dallo stato-nazione e dai suoi partner aziendali. Concepito come un ipotetico 148° padiglione dell'esposizione, il progetto concettuale di Stampone affronta la questione della migrazione in modo cinico seppure giocoso e poetico, relazionandola a vari mezzi di trasporto (treni, navi, camion) che diventano veicoli radiocomandati all'intero dello spazio espositivo. 
Oltre a ciò, vengono messi in mostra diversi disegni a penna bic, facendosi beffa dell'idea delle etichette di merchandising protezionistiche.


Testo curato da Pieter Viermeulen

Prometeogallery di Ida Pisani
Via Ventura, 3 Milan 20134 Italy

domenica 9 giugno 2013

Traditori del segno a Milano



La Galleria Blu prosegue la ricerca sulla scena artistica degli anni sessanta e settanta, presentando alcuni autori su cui posare un nuovo sguardo critico.

In mostra (vernissage lunedì 10 giugno alle ore 21) sono esposti ricercati lavori di Vincenzo Agnetti, Gianfranco Baruchello, Claudio Costa, Vincenzo Ferrari e Ray Johnson, artisti che lavorano sul linguaggio compiendo una serie di operazioni di tradimento della funzione comunicativa della parola. Non più chiarezza dunque - come ci si aspetta da un sistema linguistico appositamente creato dagli uomini per evolvere o semplicemente per intendersi - ma dubbio, interrogativo e apertura.

Se Agnetti prende di mira l’oggetto quadro portandolo fuori dalle sue tradizionali possibilità espressive, Baruchello e Ferrari presentano campionari di segni che simulano una scrittura significante: tasselli di colore, false didascalie, segnali e figure disposti in modo lineare. Costa costruisce piccole teche di reperti antropologici, anch’essi significanti solo in parte, in un ambito di impressioni intuitive sul passare delle ere, delle vicende umane e delle abitudini.

Infine, il lavoro dell’americano Ray Johnson, fondatore della mail art, porta ad un ulteriore “tradimento”, in questo caso del sistema di ricezione dell’arte: la mail art è già un fatto artistico, perché sottrae l’oggetto artistico dai sui luoghi e dai suoi tempi (citando lo stesso Johnson “Mail Art has no history, only a present”).

Così per tutti gli artisti in mostra, il linguaggio e i suoi sistemi di trasmissione, diventano parenti del gioco, un gioco serio, che ci allontana dalla tentazione di giustificare, interpretare o comprendere i segni in modo convenzionale.
Lorena Giuranna

Inaugurazione lunedì 10 giugno 2013 alle ore 21 . Fino al 17 luglio 2013

Galleria Blu
via Senato 18 - 20121 Milano
Orari: da lunedì a venerdì 10-12.30 / 15.30-19.00, sabato 15.30-19.00 (chiuso domenica e festivi)

giovedì 23 maggio 2013

Lora Lamm al m.a.x. museo di Chiasso



Con piacere vi informiamo che si inaugura domani, 24 maggio alle ore 18.00, la mostra
Lora Lamm
Grafica a Milano 1953-1963

alla vernice saranno presenti
Gillo Dorfles, critico d'arte
Mario Piazza, graphic designer e direttore di Abitare
e Lora Lamm

L’esposizione promossa presso il m.a.x. museo si inserisce nel filone della “grafica contemporanea” e propone un focus sulla particolare produzione dell’attività giovanile di Lora Lamm (Arosa 1928) nella Milano nel secondo dopoguerra.
Lora Lamm a Milano lavora prima per lo studio Boggeri e successivamente per l’ufficio creativo de la Rinascente dove si occupa della grafica coordinata promuovendo i nuovi prodotti dell’ importante grande magazzino.
Con il 1958 inizia a operare come freelance per Pirelli, Elisabeth Arden, Niggi, la Centrale del Latte di Milano e molte altre ditte.

Lora Lamm con i suoi manifesti gioiosi e stravaganti, in cui a volte utilizza anche la fotografia o i fotogrammi, riesce a caratterizzare fortemente il periodo della grafica del dopoguerra.

Quella organizzata al m.a.x. museo è la prima mostra interamente a lei dedicata su quello storico periodo milanese.
Saranno esposti più di centocinquanta materiali fra manifesti, inviti, carta intestata, volantini, locandine e bozzetti preparatori grazie alla collaborazione con il Museum für Gestaltung di Zurigo, Archivio Storico Pirelli e l’archivio Boggeri.

Nell’ambito dell’esposizione, una sala del m.a.x. museo sarà dedicata all’attività grafica di Max Huber negli anni ’50 e ‘60, quando vi furono il contatto e la collaborazione con Lora Lamm.

Alcuni appunti biografici:

Lora Lamm (Arosa, 1928) è un'illustratrice e grafica svizzera.
Ha lavorato negli anni '60 per Pirelli e La Rinascente diventando, insieme ad Anita Klinz, una delle pochissime designer grafiche affermate in Italia. 

Dopo gli anni formativi trascorsi nella Kunstgewerbeschule a Zurigo, inizia la carriera lavorando per diverse agenzie. Nel 1953 si trasferisce a Milano.
In questo periodo di boom economico sono molti i designer e gli artisti svizzeri che si spostano in Italia (o che vi vivono già, come Nena Airoldi) per beneficiare del clima intellettuale e delle abitudini progressiste che si vanno affermando in quel momento storico.
Tra questi merita ricordare Xanti Schawinsky, il già citato Max Huber, Carlo Vivarelli, Walter Ballmer, Aldo Calabresi ed in seguito Bruno Monguzzi. 
Tutti lavorarono per lo Studio Boggeri, fondato da Antonio Boggeri nel 1933. Qui Lora ottiene piccoli incarichi, quali studi di packaging per la ditta Motta.  La collaborazione con La Rinascente  In quel periodo alcune grandi compagnie e aziende italiane - prima fra tutte la Olivetti - danno impulso alla nascita della pubblicità in Italia, dando occasione alle migliore menti del settore della grafica e dell'illustrazione di creare immagini e campagne pubblicitarie diventate nel tempo storiche.
Come Olivetti anche Pirelli e La Rinascente creano i loro uffici pubblicità e comunicazione interni, che lavorano con una quantità di collaboratori esterni diversi.  Nel 1954 Lora Lamm viene presentata dal suo compagno di scuola e collega Max Huber alla Rinascente.
Huber è già un designer affermato, che ha disegnato per il grande magazzino sia il logo, sia l'immagine coordinata. Per la Rinascente Lora crea una serie di cataloghi, locandine, pubblicità, inviti, mailing, packaging. Il suo stile fresco e iconico la rendono una delle principali contributrici del design milanese degli anni '50 e '60.
Nel 1956 progetta i materiali promozionali per la mostra Il Giappone, che promuove la vendita di prodotti giapponesi presso La Rinascente. Lora riprende parte dei materiali visivi della mostra, e li reinterpreta in un pattern geometrico con i colori tradizionali del Giappone.
Questo nuovo approccio giocoso e sperimentale diventa un suo tratto caratteristico. L'illustrazione è la sua tecnica di riferimento e i risultati sono ancora oggi freschi e attuali, come lo erano negli anni '50 e '60.



Vi ricordiamo inoltre un importante evento parallelo, caratterizzato dalla conferenza prevista per martedì 28 maggio 2013 ore 20.30, incontro con Lora Lamm
Presso il foyer del Cinema Teatro di Chiasso


Le visite guidate sono invece previste per :
domenica 26 maggio 2013 alle ore 11.00
domenica 21 luglio 2013 alle ore 11.00

m.a.x. museo Chiasso
orari:  ma-do 10-12 / 15-18
lunedì chiuso

Aymone Poletti


venerdì 1 marzo 2013

Silvia Bächli a Milano





La mostra si è inaugurata il 21 febbraio scorso.
L'artista svizzera, già conosciuta per i suoi interventi al MoMA, al Centre Pompidou e alla Biennale di Venezia (2009), sbarca con la sua prima personale a Milano.
Eccola dialogare, tra un'installazione di fotografie scattate in Islanda e i suoi più noti lavori su carta, nei due spazi di Raffaella Cortese.
Spesso sostenuta per il suo approccio artistico anche dalla commissione federale d’arte, Silvia Bächli (Baden, 1956), come giustamente scrive Giulio Dalvit in una sua recensione “(…) potrebbe sembrare un’artista astratta, ma la gestualità delle sue linee tirate fino alla massima estensione del braccio e i suoi soffusi riferimenti alla realtà, la pongono in un limbo espressivo, da cui riesce a uscire con la forza gentile di un linguaggio delicatamente ordinato, che ammorbidisce, in un proficuo dialogo con lo spazio razionale di Raffaella Cortese. 
I colori tenui, da dietro il vetro, abbracciano le ombre dei visitatori, che vi si riflettono come grigi e languidi acquerelli, mentre nell’altro spazio su strada della galleria, l’installazione fotografica che, su una struttura lineare, ripercorre un viaggio dell’artista con il compagno (Eric Hattan ndr) in Islanda, è pervasa dalla stessa discreta poesia del “linguaggio dei fiori e delle cose mute”, che sembra caratterizzare la realtà sfumata, quasi fanée, delle opere su carta.” G. Dalvit

Questa esposizione esce dal tempo, dando corpo al genio creativo e spesso minimalista di Silvia Bächli, artista che, seppur immensamente talentuosa ci aveva un po’ lasciati perplessi in occasione della biennale di Venezia del 2009, a causa del suo dialogo spaziale un po’ anonimo con il padiglione svizzero.
Ora finalmente, a distanza di 4 anni, ritroviamo un’artista che ci sta a cuore.
… consigliamo vivamente questa mostra distribuita nei due spazi di via Stradella, anche per riflettere sulle tendenze attuali dell’arte!


A Milano, fino al 4 maggio.

Silvia Bächli
Galleria RAFFAELLA CORTESE 
Via Stradella 7 / Via Stradella 1 Milano
02 2043555


Silvia Bächli and Eric Hattan- Hafnargata Zigzag
Feb 21 - May 4, 2013
via a. stradella, 1