mercoledì 1 giugno 2011

-3 giorni alla Biennale e altro...

FINALMENTE!
Il 4 giugno verrà inaugurata l'attesissima Biennale d'arte 2011, il cui Fil rouge si delineerà dai Giardini all’Arsenale (vernice 1, 2 e 3 giugno), nonché in vari luoghi di Venezia.
La 54. Esposizione Internazionale d'arte, diretta da Bice Curiger, il cui titolo è "illuminazioni", sarà visitabile fino al 27 novembre 2011.
Per maggiori informazioni vi consigliamo il sito:

Intanto noi di ACC continuiamo ad interessarci a micromovimenti di attualità artistica... con delle belle sorprese!


ArteCriticaContemporanea si era infatti già chinata qualche mese fa sul lavoro di Elisa Richle. Questa volta l’abbiamo seguita a Cagiallo dove espone assieme all’artista ticinese Aymone Poletti.

La mostra, aperta fino al 12 giugno 2011 ha il titolo “Percezioni visive”, titolo che indica la voglia di offrire al pubblico una mostra profonda, dedicata al colore, all’espressione delle forme, e alla percezione.

L’esposizione presenta due artiste sensibili al tema della “memoria”, che entrano in dialogo con l’ambiente circostante attraverso opere che vogliono essere un omaggio alla contemplazione del paesaggio e all’ineffabile descrizione delle sensazioni provenienti da tutto quello che ci circonda.

Al pianterreno, direttamente a contatto con la terra e con la natura, troviamo le opere di Elisa Richle.
Elisa Richle si è basata sulla raccolta ispirata alla poesia della natura di Rabindranath Tagore, scrittore, poeta e filosofo indiano, premio Nobel per la letteratura nel 1913. Lei ha sviluppato i suoi lavori lungo 3 temi principali che vanno a fondersi l’uno con l’altro nelle diverse sale e nel vano scala, ossia la natura, l’orto e la donna.
La natura ci mostra come vivere e da essa si traggono gli insegnamenti.
In queste stanze vengono esposte opere in cui i sentimenti diventano le “basi del segno” per la  scoperta di un’emozione. Piante, fiori, orti e donne, posseggono un loro personale bagaglio di insegnamento e dunque fanno  parte di un unico ciclo vitale  in cui gli elementi sono armoniosamente collegati tra loro.

Le opere di Aymone Poletti sono invece visibili al primo piano. Lei ha lavorato e sviluppato il concetto della “percezione” attraverso 3 correnti, una per ogni stanza della storica casa Battaglini di Cagiallo.
Aymone Poletti ha infatti approfondito  il tema della memoria, del viaggio e del genius loci, sviluppando un percorso intimo basato sul raccoglimento e sulle sensazioni.

Opere le sue, da vivere e da scrutare con attenzione per carpirne i diversi livelli di lettura.
L’abitazione come protezione, dalla quale spaziare per poter viaggiare “oltre le pareti” ma anche immagine di decadenza e percezione di impotenza verso il tempo che scorre.
Si va alla ricerca dei piccoli particolari presenti in questa casa. Gli inchiostri segnano i dettagli di un simbolico “genius loci” offerto dagli stessi spazi espositivi che diventano protagonisti di una installazione totale.
“Memento mori”: lo scorrere del tempo, il peso della memoria e lo stesso decadimento possono però portare alla voglia di sfuggire a tutto questo. Troviamo perciò la stanza delle vedute astratte, dei fondali e degli scogli intesi come sintesi di un viaggio.
Nasce così un complesso “fil rouge” costituito da percezioni visive da trasmettere al pubblico attraverso i diversi supporti a disposizione delle pittrici: impronte di momenti passati, segnati sulla tela e sulla carta attraverso la tecnica mista, il collage, l’incisione o il monotipo.
Una quarantina di opere per ogni artista come pure diverse ceramiche accompagneranno gli spettatori lungo i diversi piani che costituiscono gli spazi espositivi della suggestiva Casa Pasquali-Battaglini di Cagiallo.  Ph. Vogt





Sorprendenti inoltre i lavori del giovane gruppo “dangerous toys” che presenta al terzo piano di casa Battaglini una serie di collages elaborati tra il 2008 ed ora. La serie “Deturpazione scenica” concepita nel 2008 si equilibra alla perfezione con i più recenti lavori, ludici e pungenti creando un’armonia estetica che non dimentica però il messaggio che questi artisti vogliono trasmettere. La ricerca di questo collettivo si basa infatti sempre di più sull’analisi della vita e dei costumi sociali contemporanei, trovando il suo filo conduttore nelle debolezze e nei capricci del nostro quotidiano.


“Big mother”, collage, 2011  © dangerous toys

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