lunedì 26 aprile 2021

A Torino riapre la mostra “Capa in color”, prorogata fino al 30 maggio 2021

Per la prima volta in Italia, i Musei Reali presentano una raccolta di oltre 150 immagini a colori di Robert Capa, lettere personali e appunti dalle riviste su cui furono pubblicate. L’esposizione è nata da un progetto di Cynthia Young, curatrice della collezione al Centro Internazionale di Fotografia di New York, per illustrare il particolare approccio di Capa verso i nuovi mezzi fotografici incentrandosi sulla sua straordinaria capacità di integrare l’uso del colore nei reportage realizzati tra il 1941 e il 1954, anno della morte prematura del fotografo. La collezione è presentata da ICP-International Center of Photography, grazie a ICP Exhibitions Committee e ai fondi pubblici del New York City Department of Cultural Affairs in partnership con il consiglio cittadino. Robert Capa è internazionalmente noto come maestro della fotografia in bianco e nero, ma ha anche lavorato regolarmente con le pellicole a colori fino alla morte, nel 1954. Sebbene alcune fotografie siano state pubblicate sui giornali dell’epoca, la maggior parte dei suoi scatti a colori non erano mai stati presentati in un’unica mostra. Enrica Pagella, Direttrice Musei Reali introduce cosi la mostra: «La verità è l’immagine migliore, la miglior propaganda. Con questa frase celebre, Robert Capa afferma l’importanza del mezzo fotografico come arma di testimonianza e di denuncia. Noto universalmente come figura emblematica del fotoreporter di guerra, Capa documentò in bianco e nero i principali conflitti del Novecento, dalla guerra civile spagnola alla Seconda Guerra Mondiale, dal conflitto arabo-israeliano alla prima guerra di Indocina. Sperimentò l’uso del colore mentre si trovava sul fronte della seconda guerra sino-giapponese, nel 1938, e si avvicinò al cinema intervenendo in una pellicola prodotta da Luis Buñuel (Spagna 1936) o quale fotografo di scena sul set del film Notorious, diretto da Alfred Hitchcock, che gli consentì di introdurre al neorealismo di Rossellini l’amata Ingrid Bergman. Un’estetica calata nella realtà e un uomo sempre pronto a misurarsi con le miserie, il caos e la storia, fino alla morte avvenuta nel 1954 in Vietnam, mentre scattava una foto. 
© Robert Capa / International Center of Photography/Magnum Photos | Robert Capa, Capucine, modella e attrice francese al balcone, Roma, agosto 1951. --- Capa è stato tra i fondatori della storica agenzia Magnum Photos assieme a Henri Cartier-Bresson, David Seymour, Georges Rodger e William Vandivert nel 1947, ed è ancora oggigiorno fra le più importanti agenzie di fotogiornalismo mondiali. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la sua poetica si concentrò soprattutto sulle pellicole a colori, ritraendo la vita decadente dell’alta società europea per le riviste, così come attori e artisti. A questa produzione meno nota, ma altrettanto affascinante e inconsueta, è dedicata la mostra” Capa in color”: il percorso è costituito da 150 immagini che appartengono alla collezione conservata all’International Center of Photography di New York e che sono arrivate a Torino qualche mese prima dell’emergenza sanitaria. Grazie all’accordo con la Società Ares, è ora possibile presentare per la prima volta in Italia, in un’unica mostra, un ritratto della multiforme società internazionale del dopoguerra, grazie al sapiente ed elegante uso del colore. Una mostra importante, sia per la qualità delle immagini che per l’opportunità di estendere l’offerta dei Musei Reali all’attività di un grande maestro del Novecento. Una sfida espositiva che accompagna la ripresa dopo i mesi del confinamento, un modo per “andare più vicino” al pubblico e alla vita, proprio come suggeriva uno degli insegnamenti di Capa: “Se le vostre foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non siete andati abbastanza vicino». La mostra Capa in Color è prodotta dalla Società Ares con i Musei Reali di Torino Sito: capaincolor.it Infoline: 338 169 1652 – info@capaincolor.it Orari: dal lunedì al venerdì 10 – 19 (chiusura biglietteria ore 18), sabato e domenica 10 – 21 (chiusura biglietteria ore 20).È consigliato il preacquisto del biglietto.

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