domenica 21 novembre 2021

Le belle scoperte di WOPART #1

La fluidità all’insegna della nuova WOPART luganese ci ha trasportati nel visitare i diversi stands presenti in una edizione forse un po’ più leggera e minimalista rispetto agli anni precedenti. Presenze illustri e clamorose assenze hanno fatto spazio a fortunate chicche e bellissime scoperte  … iniziamo dunque questo percorso con lo stand della Galleria Scoglio di Quarto di Milano.

La Galleria Scoglio di Quarto è nata grazie all’iniziativa di Gabriella Brembati nel 1998 in via Scoglio di Quarto, sul Naviglio pavese, in uno dei quartieri più caratteristici, antichi e affascinanti di Milano.

La galleria aggiunge nella sua presentazione che “una casuale, storica concomitanza con la “Partenza dei Mille“ (che fu uno degli episodi cruciali del Risorgimento) coincide con l’esigenza che l’arte contemporanea ha di conquistare spazio e consenso nella gente, per aprire un mercato ancora inadeguato a quello che avviene oggigiorno”.

Tra le opere e gli artisti esposti alla Galleria Scoglio di Quarto (tra i quali Gianna Spirito, Fausto Meli e Beba Stoppani) ci lasciamo incantare dalla poesia delle immagini di Antonella Sacconi.

Antonella Sacconi, classe 1961, approda da autodidatta sia al mondo della fotografia sia a quello della stampa in bianco e nero. Interessata dapprima ai paesaggi e poi all’architettura contemporanea, propone attraverso le sue foto un punto di vista originale su interni ed esterni. 


l'artista Antonella Sacconi (immagine di D. Cuciz)

Quasi un secolo fa l’artista Aleksandr Michajlovič Rodčenko scriveva a tal proposito ”… se si desidera insegnare all'occhio umano a vedere in una nuova maniera, è necessario mostrargli gli oggetti quotidiani e familiari da prospettive ed angolazioni totalmente inaspettati e in situazioni inaspettate ”.

Fra i tanti, Giovanni Battista Piranesi, Maurits Cornelis Escher e i loro spazi geometrici sono di ispirazione per la fotografia di Antonella Sacconi, in un bianco e nero nitido e intenso (perché vuole che l’occhio non si concentri sul colore ma sulle linee e sulle strutture) in cui l’elemento umano diventa parte essenziale dell’ambiente architettonico. 

La suggestiva ripresa delle scale a spirale del Vessel di Hudson Yards (NY) e intitolata “Capricci (alla Piranesi)” richiama le celebri Carceri d’invenzione dell’artista veneziano, con le figure umane che la percorrono a dare l’idea delle dimensioni della struttura. Gli interni della Cantina Antinori diventano perciò, in un gioco di luci e ombre, le scale impossibili di Escher e ancora le vedute romane di Piranesi si possono ritrovare nelle immagini di Plan de Corones.

L’indimenticabile Gabriele Basilico era affascinato dalle trasformazioni del paesaggio contemporaneo, dalla forma e dall'identità delle città e delle metropoli e negli scatti di Antonella Sacconi le architetture contemporanee acquistano una dimensione colossale e fuori dal tempo che spesso ci porta a ritrovare quella pace poetica che tanto era cara all’indiscusso fotografo milanese.

Aymone Poletti e David Cuciz


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