domenica 10 febbraio 2013

A Peter Zumthor la prestigiosa Golden Medal del Royal Institute of British Architects


Felicissimi di sapere che quest’anno il prestigioso  RIBA Golden Medal è assegnato a Peter Zumthor, quello che da tanti viene definito “l’antidivo dell’architettura”.

Un uomo che ha costruito una ventina di progetti. Il motivo di tale cosciente, ermetica e purissima visione dell’architettura risiede innanzitutto nel carattere schivo del Peter Zumthor, uomo, che dopo tutti questi anni e numerosi successi, ama vivere e lavorare nella sua natia Svizzera, a Haldenstein, nel Canton Grigioni, in pace e lontano dalla luce dei riflettori. Il suo studio atelier – in pietra e vetro – è come la sua tana e da lì ama concepire il (lungo) lavoro di ricerca nel quale il cliente non è né suo padrone, né suo partner, ma un veicolo con il quale realizzare le proprie idee, qualcuno che, semplicemente, può facilitare e finanziare il work of art che lui intende portare avanti.

Da qui la volontà di realizzare poco, ma di farlo con un’enorme padronanza dei luoghi, dei materiali e una capacità di sperimentare con intelligenza, sensibilità e soprattutto amore per il proprio mestiere.
Zumthor e il suo team non hanno paura del duro lavoro… ne sanno qualche cosa anche gli allievi che hanno avuto la fortuna di averlo come insegnante nelle diverse scuole in cui ha collaborato.

Divenuto famoso nel 1996 con quella che forse resta una delle sue opere più iconiche – le terme di Vals – Zumthor ha instaurato una strana ed ambivalente relazione con l’architectural establishment che, generalmente, ha la tendenza ad inglobare le archistar in una specie di industria del glamour e dello chic, prevalentemente in balia delle mode.
La sua visione invece non può essere più lontana da questo genere di tendenze. Quello che colpisce infatti, già dai primi anni del suo lavoro, è quella rara capacità di creare spazi leggeri, impregnati di sensazioni … che danno vita a "quell’atmosfera" a lui tanto cara.
La sua principale peculiarità resta la sensibilità vernacolare con cui tratta gli interni, la perfetta orchestrazione di luci, suoni, colori, textures e percezioni che lo rendono unico nel suo approccio senza compromessi e nella sua visione genuina.
Con lui, è utile rallentare, e provare a guardare le cose un po’ più da vicino.
Le belle cose necessitano di tempo.

Figlio di un ebanista, Zumthor imparò falegnameria fin da piccolo.
Negli anni sessanta ha studiato al Pratt Institute di New York. Zumthor ha lavorato a molti progetti di restauro storici, che gli hanno permesso di conoscere più a fondo le relazioni tra i vari materiali e la sensibilità spaziale che ne deriva.
I suoi edifici esplorano le qualità tattili e sensoriali di spazi e materiali, pur mantenendo in essi una coscienza minimalista.
Tra i vari riconoscimenti internazionali conseguiti, l’Arch. Zumthor ha ricevuto nel 1989 la medaglia d’oro Heinrich Tessenow dalla Heinrich-Tessenow-Gesellschaft e.V. (Alfred Toepfer Stiftung F.V.S.), nel 1996 la Thomas Jefferson Medal in Architecture, nel 1998 il Carlsberg Architecture Prize per il progetto del museo di Bregenz (Austria) e per i bagni termali a Vals nel Canton Grigioni (Svizzera). Prima di essere insignito nel 2009 del Premio Pritzker, ha anche ricevuto nel 2008 il Premio Imperiale dall'imperatore del Giappone.
Ha insegnato al "Southern California Institute of Architecture" di Los Angeles, alla "Technische Universität" di Monaco, alla "Harvard Graduate School of Design" e all'"Accademia di Architettura" di Mendrisio (Università della Svizzera Italiana).
La sua architettura si caratterizza per la qualità materica delle superfici, la ricerca di una definizione quasi artigianale delle stesse e la massività, oltre che per la predilezione per l'uso di materiali naturali lasciati a vista.
Grande importanza viene assegnata dall'architetto al ruolo della luce.
Spesso, più o meno propriamente, è stato usato il termine minimalista in riferimento all'architettura di Zumthor. Il suo lavoro scritto pubblicato è principalmente di tipo narrativo e fenomenologico. Attualmente lavora presso il suo atelier, Architeckturbüro Peter Zumthor, fondato nel 1979 a Haldenstein (Svizzera).


Per chi volesse approfondire l’argomento, vi consigliamo di leggere
Atmosfere. Ambienti architettonici. Le cose che ci circondano., Electa, Milano, 2007

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