Tratto da un articolo pubblicato sulla Stampa.it
Ci troviamo in tempi di crisi e lo sappiamo...
Per far si che non ci si distragga e si dimentichi per un attimo questa situazione,quotidianamente ci vengono elencati i nuovi sacrifici e i nuovi tagli che la cultura deve sobbarcarsi.
L’ultima vittima in ordine di tempo è la Quadriennale di Roma: la XVI edizione che si doveva tenere da ottobre a gennaio al Palaexpò non si farà. È venuto a mancare il finanziamento del ministero, che copriva gran parte dei costi. Non è stato un taglio «diretto»: la Quadriennale riceveva il contributo da Arcus, una società creata dal ministero dei Beni culturali. Che è stata chiusa, quindi niente soldi.
Il presidente Jas Gawronski non ha potuto che prenderne atto. La grande e tradizionale mostra di arte contemporanea, che ha consacrato negli anni Trenta artisti come Scipione, Guttuso e Mafai, De Chirico, Morandi, Carrà, Sironi, De Pisis, è dunque cancellata. «Per varare l’esposizione - spiega Gawronski nell'articolo su "la stampa.it" - ci vuole almeno un anno, e quindi non si farà. Stiamo studiando però qualcos’altro; prima dell’autunno usciremo con una proposta. Non sarà la mostra, ovviamente, ma qualcosa che la ricordi e nello stesso tempo ne sottolinei l’assenza».
Ricordiamo che "La Quadriennale" nacque nel 1927 (prima mostra nel ‘31), e da allora non ha mai perso un’edizione, nemmeno durante la guerra.
Ora la guerra è economica, e i due milioni di euro necessari non si trovano.
Rispondendo a un appello di Gawronski il ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi ha fatto notare che Fondazioni come questa devono funzionare anche grazie all’aiuto dei privati. «Ma gli sponsor sono pochissimi - commenta amaramente Gawronski - e dunque tutto è rinviato a tempi decisamente migliori".
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