"Ogni nuova visione richiede una rivoluzione." In questa frase
di Aleksandr Rodčenko si può riassumere il suo atteggiamento nei confronti
dell'arte. Nato a San Pietroburgo nel 1891, Rodčenko è stato un artista
"autodidatta" e poliedrico, figura di primo piano del movimento
costruttivista, la cui produzione spazia dalla fotografia alla pittura, dalla
scultura al fotomontaggio. Esponente di spicco dell'avanguardia artistica
sovietica post-rivoluzionaria, Rodčenko coltivò importanti sodalizi con
registi, attori e poeti contemporanei come Vladimir Mayakovskij. La stessa
moglie di Rodčenko, Varvara Stepanova,
fu un'artista eclettica i cui interessi spaziavano dalla poesia alla
realizzazione di scenografie teatrali.
Dopo il suo periodo pittorico dal 1918 al 1921 durante i quali produsse
alcuni tra i primi dipinti monocromatici, e la sua esperienza con la scultura
astratta ("Costruzioni Spaziali") egli passò alla fotografia. Grande
proponente della natura artistica del mezzo - ai tempi considerato di second'ordine
rispetto alla pittura - egli ha scatenato la sua immaginazione non solo nella
scelta dei soggetti ma nel modo di riprenderli. Il suo uso di angoli olandesi
(come nella stampa "Scale", 1929), di prospettive dinamiche e pose
spontanee in contrapposizione ai ritratti formali ha posto le basi per molta
della moderna fotografia documentaristica e di moda. Ritraendo individui ma
anche gruppi, intellettuali e attori ma anche lavoratori e soldati, pompieri e
artisti, parate militari e cantieri, edifici e macchinari, Rodčenko celebra i
successi della Rivoluzione e il dinamismo dell'Uomo Nuovo Sovietico.
L'influenza di Rodčenko sull'arte compositiva e sulla tecnica del
fotomontaggio, su cui ha sperimentato fin dal 1923 con la copertina del poema
di Mayakovskij Pro Eto ("A proposito di questo") è ben
percettibile anche oggi, nella manifestistica politica ma specialmente - ironia
della sorte per un autore di credo socialista - nella pubblicità.
Rodčenko ha continuato a occuparsi di fotografia
(anche dopo averla praticamente abbandonata nel 1942) organizzando mostre fino
alla sua morte avvenuta nel 1956.
A. Rodčenko - Scala - 1929 |
Nell'esposizione inaugurata il venerdì 26 Febbraio al LAC e presentata
dal vicesindaco di Lugano Giovanna Masoni Brenni, dalla direttrice del Museo di
Arte Multimediale di Mosca Olga Sviblova e dal direttore del MASI Lugano Marco
Franciolli, sono presenti trecentocinquanta opere di questo importante autore,
tra fotografie, copertine, sculture e fotomontaggi. Tra questi il più
immediatamente identificabile nell'immaginario collettivo è il poster
"Knigi" ("Libri") per la rivista LEF (ЛЕФ, Levy Front Iskusstv o Fronte di
Sinistra delle Arti) e ripreso in innumerevoli versioni tra cui la
copertina del secondo album della band scozzese Franz Ferdinand (You
Could Have It So Much Better, 2005) e riprodotto nel manifesto
dell'esposizione luganese.
Nella composizione, volta a promuovere l'alfabetizzazione, spicca il
profilo di Lilya Brik, moglie del poeta e critico Osip Brik (cofondatore con
lei, Rodčenko, Mayakovskij, e altri di LEF), attrice, regista, modella e musa
non solo per la cerchia avanguardista russa ma per artisti quali Marc Chagall
ed Henri Matisse.
L'esposizione è situata al Livello 1 del LAC e sarà visitabile fino al 8
Maggio 2016 negli orari indicati sul sito web (http://www.luganolac.ch).
testo di D. Cuciz
testo di D. Cuciz
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