mercoledì 6 febbraio 2013

Ricordando Piero Manzoni


Tratto da exibart

Scompariva esattamente cinquant'anni fa Piero Manzoni, figura tra le più emblematiche dell'avanguardia del secondo dopoguerra, celebrato artista che non ha bisogno di particolari spiegazioni. Nel giorno in cui tutti i fari sono puntati sul Padiglione Italia della prossima Biennale di Venezia, la sua Milano lo ricorda con una serata ai Frigoriferi, negli spazi di Open Care, dove si darà spazio alle presentazioni dei vari progetti che coinvolgeranno la figura dell'artista in questo 2013, a partire dalla retrospettiva che aprirà in giugno allo Städel Museum di Francoforte, sotto la cura di Martin Engler, e che approderà a Milano, a Palazzo Reale, il prossimo autunno.
La serata si apre con il saluto di Giuseppe Manzoni di Chiosca, Vicepresidente della Fondazione Manzoni, a ripercorrere 50 anni di "lavori manzoniani", seguito da Pepi Marchetti Franchi, Direttrice della Gagosian Gallery di Roma con cui la Fondazione collabora attivamente dal 2008. A seguire gli interventi del regista Andrea Bettinetti, che illustrerà il film documentario sull'artista a cui sta lavorando, così come Flaminio Gualdoni anticiperà la biografia che sarà pubblicata nel grande catalogo, edito da Joahn & Levi, realizzato in occasione della mostra, insieme ad altri due libri sull'autore firmati da Gaspare Luigi Marcone e Fancesca Pola. In chiusura un momento più "intimo”, con i ricordi di Agostino Bonalumi, ed Elena Manzoni di Chiosca, sorella di Piero e Presidente della Fondazione.
E visto che delle commemorazioni non si butta via niente, dalle 20 in poi la cucina dei Frigoriferi inaugurerà, pensando all'arte di Manzoni, la rassegna di eventi gastronomici "Cene d'artista”, che unirà in una serie di eventi cucina e opere di grandi artisti italiani del secolo scorso, legati alla città di Milano. E indovinate un po' cosa si è pensato per l'occasione? Esatto: Cena in bianco! 
Lo chef Antonietta Pasqualino di Marineo, realizzerà una serie di piatti candidi, sulla memoria degli Achromes, che l’artista aveva realizzato dal 1957 al 1963, anno della sua tragica scomparsa.

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