venerdì 27 maggio 2011

Mimmo Paladino a Milano

Fino al 10 luglio, a Palazzo Reale si potranno ammirare le opere dell'artista campano Mimmo Paladino.
Esposte 50 opere, tra cui 30 dipinti di grandi dimensioni, sculture e installazioni. Una statua in terracotta sarà collocata nella Torre Romana del Museo Archeologico.


Promossa dall’Assessorato alla Cultura e curata da Flavio Arensi, la mostra prende in esame oltre trent'anni di attività dell’artista campano, attraverso un nucleo di oltre 50 opere, tra cui 30 dipinti di grandi dimensioni, sculture e installazioni. Proprio oggi, giorno dell’inaugurazione, l’assessore alla Cultura ha annunciato la donazione al Comune, da parte dell’artista, di un’opera non presente in mostra. Si tratta di una statua in terracotta realizzata da Paladino nel 2008, che sarà collocata, d’accordo con l’artista, nella Torre Romana del Museo Archeologico. L’opera, intitolata “Dormiente” (dimensioni 32h x 115 x 77 cm), sarà esposta a partire dal 19 aprile, data di inaugurazione del “nuovo” museo, rinnovato e ampliato con ulteriori 1200 mq. di superficie espositiva.
La grande monografica di Mimmo Paladino si svolge innanzitutto a Palazzo Reale, con la mostra allestita nelle Sale del piano nobile, dove sono esposti i lavori pittorici che coprono un arco temporale che dagli anni Settanta si sviluppa fino ai tempi recenti. L'intento della mostra è quello di costruire un percorso a tappe che metta in risalto i momenti cardine dell’evoluzione creativa dell’artista con opere fondamentali come Silenzioso, mi ritiro a dipingere un quadro del 1977, che segna la rivoluzione pittorica degli anni Ottanta e che porterà all'esperienza della Transavanguardia, iniziata subito dopo la Biennale di Venezia del 1980.
I dipinti scelti illustrano i diversi passaggi tematici e stilistici di Paladino, fino alla produzione più recente, con l'inserimento di importanti sculture.
Ogni sala del percorso espositivo è concepita per evidenziare alcuni aspetti estetici e linguistici della sua opera, proponendo i pezzi che Paladino stesso ha ritenuto fondamentali nella propria parabola professionale.
La mostra prosegue nel cortile di Palazzo Reale, dove sono posizionati quattro scudi in terracotta di cinque metri di diametro ciascuno, sui quali Paladino assomma segni e oggetti. Il progetto conduce poi in Piazzetta Reale, con la “Montagna di sale”, l’installazione di 35 metri di diametro per 10 metri di altezza, ricostruita a vent'anni di distanza dalla prima realizzazione a Gibellina e a quindici anni dal riallestimento in piazza del Plebiscito a Napoli. Dalla Montagna di sale fuoriescono 20 elementi scultorei che riprendono integralmente o per sezione la statua di un cavallo di quasi 4 metri di altezza.
L’itinerario si conclude infine all’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II, dove è stato sistemato un aeroplano P.180 Avanti, costruito dalla Piaggio Aero, il Cacciatore di stelle, la cui livrea è stata dipinta dal maestro.
La mostra è stata realizzata con il sostegno di Kiton, il contributo di A2A, della Regione Lombardia e di Ferrarelle. All’allestimento della Montagna di sale hanno invece contribuito Piaggio Aero, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Meliorbanca con il supporto tecnico di Gobbetto e Italkali.
Accompagna la mostra un catalogo edito GAmm Giunti, con testi del filosofo americano Arthur C. Danto e del critico Germano Celant, oltre all'intervista del curatore all'artista. Una seconda pubblicazione, interamente dedicata alla Montagna di sale, propone invece un intervento del poeta ed editore Richard Milazzo.

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