Sarà
aperta al pubblico fino al 21 luglio
2013 presso il Museo Fondazione
Roma, nella sede di Palazzo
Sciarra, la mostra Louise
Nevelson, promossa dalla Fondazione Roma e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei con Arthemisia Group. L'esposizione,
realizzata con il patrocinio dell'Ambasciata Americana e in collaborazione con
la Nevelson Foundation di
Philadelphia e la Fondazione Marconi di
Milano, annovera oltre 70 opere
della scultrice americana di origine russa Louise Berliawsky Nevelson
(Pereyaslav-Kiev, 1899; New York, 1988).
La
retrospettiva, a cura di Bruno Corà,
narra il contributo che l'artista ha dato allo sviluppo della nozione plastica:
nella scultura del secolo scorso la sua opera occupa un posto di particolare
rilievo, collocandosi tra quelle esperienze che, dopo le avanguardie storiche
del Futurismo e del Dada, hanno fatto uso assiduo del recupero dell'oggetto e
del frammento con intenti compositivi. La pratica dell'impiego di materiali e
oggetti nell'opera d'arte, portata a qualità linguistica significante da
Picasso, Duchamp, Schwitters e altri scultori, nonché l'assemblage -
spesso presente anche nell'elaborazione della scultura africana - esercitano
una sensibile influenza sin dagli esordi dell'attività della giovane artista,
che emigra con la famiglia negli U.S.A nel 1905, stabilendosi a Rockland nel
Maine. La Nevelson, insieme a Louise Bourgeois, ha segnato in maniera
imprescindibile l'arte americana del XX Secolo.
La
mostra racconta, attraverso un percorso emblematico, l'attività della Nevelson,
che prende avvio dagli anni Trenta, con disegni e terrecotte, consolidandosi
poi attraverso le successive sculture: gli assemblage in legno dipinto
degli anni '50, alcuni capolavori degli anni '60 e '70 e significative opere
della maturità degli anni '80, provenienti da importanti collezioni nazionali e
internazionali di istituzioni quali la Fondazione Marconi e la Louise Nevelson
Foundation, il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebaekin in Danimarca, il
Centre national des arts plastiques in Francia e la Pace Gallery di New York.
Il
percorso è arricchito da foto originali e riproduzioni di importanti fotografi,
come Pedro E. Guerrero e Robert Mapplethorpe, che ritraggono l'artista nel suo
studio.
Nel
1986 la collettiva Qu'est-ce que la Sculpture Moderne?, presso il Centre
Georges Pompidou a Parigi, consacra Louise Nevelson tra i più grandi scultori
della sua epoca. L'artista seguita a lavorare sino alla sua scomparsa,
sopravvenuta a New York il 17 aprile del 1988, mentre le sue opere vengono
acquisite da noti musei e collezionisti privati negli Stati Uniti e nel mondo.
Con
la mostra dedicata a Louise Nevelson il Museo Fondazione Roma conferma il
proprio impegno per la diffusione della cultura internazionale e, in
particolare, della conoscenza della personalità e del tratto figurativo di
esponenti femminili che hanno apportato un contributo significativo all'arte
contemporanea. Un percorso, questo, iniziato con le esposizioni dedicate a Niki
de Saint Phalle (2009) e Georgia O'Keeffe (2011), che, passando per Louise
Nevelson, si arricchirà nella seconda metà del 2013 della mostra su Barbara
Hepworth.
Il
catalogo, edito da Skira, accanto alle immagini delle opere, include il saggio
critico del curatore Bruno Corà e alcuni testi storico-critici di Thierry
Dufrêne, Thomas Deecke, Aldo Iori e una conversazione con Giorgio Marconi,
Presidente della Fondazione Marconi, che ha diffuso in Italia l'opera della
Nevelson.
Sede
Museo
Fondazione Roma
Palazzo
Sciarra
Via
Marco Minghetti, 22 - 00187 Roma
T
+39 06 697645599
Date al pubblico
Dal
16 aprile 2013 al 21 luglio 2013
Weekend gratuiti: 1 e 2 giugno 2013 e 6 e 7 luglio 2013
Mostra promossa da
Fondazione
Roma
Organizzata da
Fondazione
Roma - Arte - Musei
con
Arthemisia
Group
Mostra a cura di
Bruno
Corà
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