Lo scenario del Parco Regionale del Conero, il centro storico di un
borgo marchigiano, un unico percorso espositivo dal Seicento al contemporaneo
per chi è "cercatore di libertà".
"Cercatori
di libertà" è questo il tema della prima edizione di Caleidoscopio Festival
delle Arti che ha preso vita il 28 giugno con l'inaugurazione della mostra Un
Capolavoro di Carlo Maratti per Camerano. Rebecca ed Eliezer al Pozzo (fino
al 18 ottobre), a cura di Vittorio Sgarbi, che ha 'restituito' alla
città, anche se per un periodo limitato di tempo, un grande quadro del pittore
cameranese, prestito della Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Corsini
a Roma, esposto nella chiesa di Santa Faustina, voluta dal pittore prima di
morire nel 1713.
Immediatamente
a seguire, il 12 luglio, ha aperto i battenti la retrospettiva su Quirino
Ruggeri (1883 - 1950), artista storicizzato di Albacina nel fabrianese,
ospitata nella suggestiva cornice della Grotta Ricotti e nella Sala Matteucci
del Palazzo Comunale con importanti provenienze dalle collezioni Eredi Ruggeri
e Cavallini-Sgarbi.
Ma
è l'arte contemporanea, con la libertà che le è insita, a gettare un affondo
sul concept del Festival e a interpretare il tema con Se dico Aria,
un progetto a cura di Antonio D'Amico.
Se
dico Aria .dici?...Tutti noi che di aria
viviamo, siamo chiamati idealmente a completare questa frase. Un elemento
impalpabile, trasparente, intangibile, forse l'unico trascendente e immanente
al tempo stesso, che fa scaturire innumerevoli e personalissime risposte.
Sei quelle di altrettanti artisti internazionali - Marcello Chiarenza, Chris Gilmour, Angela Glajcar, Kaori Miyayama, Gianluca Quaglia e Medhat Shafik - chiamati da Antonio D'Amico a rispondere alla domanda attraverso installazioni realizzate site specific per la chiesa di San Francesco.
Come dei veri e propri "cercatori di libertà", gli artisti invitati a Camerano «penetrano nell'aria, lasciandosi invadere da pensieri, sensazioni ed emozioni, per dare nuova forma a pesi di misure reali e contrappesi di dimensioni sognate. Sogni e fantasie danno vita a una caleidoscopica gamma di creazioni percepite nell'aria e attraverso l'aria, avvolgendo lo spettatore in un respiro trascendente, astratto, surreale e contemporaneo», così descrive l'esposizione il curatore della mostra; che prosegue
«Se dico Aria. dico libertà, il desiderio di cercarla senza limiti, senza chiusure, fisiche e mentali e al di là dei luoghi e degli spazi precostituiti. Una mostra dentro una chiesa, non in una città abituata alle mostre d'arte contemporanea, non in un museo. "Aria" vuol dire per me entrare là dove non si è soliti entrare e quindi destare stupore, meraviglia, incanto. Volevo fare una mostra a Camerano nella splendida cornice della Chiesa di San Francesco che abbattesse molti schemi e che portasse tanta gente a vedere l'arte contemporanea con occhi e spirito diversi».
Lo stessa sede della mostra, una chiesa, un luogo di culto in cui si respira un'aria che ha il sapore dell'eternità potrebbe suggerire una prima chiave di interpretazione: potesse parlare al nostro "Se dico Aria . dici?" risponderebbe, "Dio".
Un'altra caratteristica dell'esposizione è la capacità dell'arte di andare oltre ogni differenza, di culto e religione, per rimettere prima di tutto l'uomo al centro di ogni ricerca spirituale.
I sei artisti di religioni diverse hanno accettato senza porsi il problema di esporre le loro installazioni all'interno di una chiesa cattolica: è nata una mostra che si può definire "ecumenica".
Sei quelle di altrettanti artisti internazionali - Marcello Chiarenza, Chris Gilmour, Angela Glajcar, Kaori Miyayama, Gianluca Quaglia e Medhat Shafik - chiamati da Antonio D'Amico a rispondere alla domanda attraverso installazioni realizzate site specific per la chiesa di San Francesco.
Come dei veri e propri "cercatori di libertà", gli artisti invitati a Camerano «penetrano nell'aria, lasciandosi invadere da pensieri, sensazioni ed emozioni, per dare nuova forma a pesi di misure reali e contrappesi di dimensioni sognate. Sogni e fantasie danno vita a una caleidoscopica gamma di creazioni percepite nell'aria e attraverso l'aria, avvolgendo lo spettatore in un respiro trascendente, astratto, surreale e contemporaneo», così descrive l'esposizione il curatore della mostra; che prosegue
«Se dico Aria. dico libertà, il desiderio di cercarla senza limiti, senza chiusure, fisiche e mentali e al di là dei luoghi e degli spazi precostituiti. Una mostra dentro una chiesa, non in una città abituata alle mostre d'arte contemporanea, non in un museo. "Aria" vuol dire per me entrare là dove non si è soliti entrare e quindi destare stupore, meraviglia, incanto. Volevo fare una mostra a Camerano nella splendida cornice della Chiesa di San Francesco che abbattesse molti schemi e che portasse tanta gente a vedere l'arte contemporanea con occhi e spirito diversi».
Lo stessa sede della mostra, una chiesa, un luogo di culto in cui si respira un'aria che ha il sapore dell'eternità potrebbe suggerire una prima chiave di interpretazione: potesse parlare al nostro "Se dico Aria . dici?" risponderebbe, "Dio".
Un'altra caratteristica dell'esposizione è la capacità dell'arte di andare oltre ogni differenza, di culto e religione, per rimettere prima di tutto l'uomo al centro di ogni ricerca spirituale.
I sei artisti di religioni diverse hanno accettato senza porsi il problema di esporre le loro installazioni all'interno di una chiesa cattolica: è nata una mostra che si può definire "ecumenica".
'Fluttueremo'
dalle reti che diffondono la luce di Chiarenza, per la loro naturale
traforatura quasi transustanziali all'aria, agli aerei e al pianoforte in
cartone di Gilmour, all'installazione sospesa e multistratificata - realizzata
in carta - di Glajcar, a un inedito progetto sul tema della natura di Miyayama,
fino all'ultimissimo confronto sperimentale con il paesaggio di Quaglia e le
'colonne di carta' di Shafik.
Da non perdere!
INFORMAZIONI,
CONTATTI e BIGLIETTERIA
Ufficio
IAT Camerano
Via Maratti, 37 Tel. 071 7304018
info@caleidoscopiofestival.com
www.caleidoscopiofestival.com
www.turismocamerano.it
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Orari
3
agosto - 7 settembre 2014
lunedì, martedì, mercoledì: 10.00 - 13.30 / 15.00 - 20.00
da giovedì a domenica: 10.00 - 13.30 / 15.00 - 20.00 / 21.00-23.30
lunedì, martedì, mercoledì: 10.00 - 13.30 / 15.00 - 20.00
da giovedì a domenica: 10.00 - 13.30 / 15.00 - 20.00 / 21.00-23.30
8
- 28 settembre 2014
10.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00
10.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00
29
settembre - 18 ottobre 2014
da lunedì a giovedì 16.00 - 20.00
venerdì, sabato e domenica 10.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00
da lunedì a giovedì 16.00 - 20.00
venerdì, sabato e domenica 10.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00
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