Un museo così speciale e particolare che lo si può trasportare
ovunque.
Il Museo
Microcollection nasce il 24 maggio 1990 quando la sua Direttrice Elisa Bollazzi
in visita al Padiglione Inglese della Biennale di Venezia, quasi per caso, ha
pensato di raccogliere alcuni frammenti di una meravigliosa opera di Anish
Kapoor, finiti accidentalmente sul pavimento. Queste microparticelle,
dimenticate dai più, hanno rappresentato una vera e propria svolta,
un’illuminazione e l’inizio di un nuovo modo di muoversi di galleria in
galleria, di museo in museo, nei circuiti dell’arte italiani ed internazionali,
alla ricerca di nuove microacquisizioni che sarebbero andate altrimenti
distrutte.
I frammenti
vengono sottratti all’oblio e sono visibili solo al microscopio. Microcollection vanta ormai molte
centinaia di frammenti acquisiti da opere d’arte contemporanea, sottratti
all’oblio grazie alla Bollazzi e ai suoi numerosi collaboratori spontanei che
credono fermamente nel progetto e che dal 1990 collaborano fedelmente con il
Museo. Montati su comuni vetrini da laboratorio, i frammenti, visibili a
microscopio, costituiscono ormai un patrimonio di notevole valore
artistico-culturale ora a disposizione del pubblico che spontaneamente sempre
di più si interessa a questa nuova esperienza artistica. Le future acquisizioni
seguiranno specifici criteri di ricerca e grazie alla premura dello staff del
Museo gli archivi saranno tenuti continuamente aggiornati con rigore
scientifico.
Nel contempo, Elisa Bollazzi, invita artisti, curatori e
galleristi e partecipare attivamente a questo splendido progetto culturale.
La direttrice di Microcollection,
Elisa Bollazzi, ha recentemente sviluppato un’intuizione che sedimentava da
anni sull’essenza vera dell’arte, dando vita a un nuovo progetto di arte
pubblica: la creazione di una lottizzazione di terreni seminati e coltivati ad
arte, con preziosi frammenti di opere i cui titoli ne mostrano il criterio di
selezione: : L’albero di 3 metri di Giuseppe Penone, Angurie di
Piero Gilardi, Garden di Paul McCarthy, Phosphorescentes Yellow Roses
di Jeanne Silverthorne, etc.
Queste semine
d’arte attivano una dinamica di restituzione fisica dei frammenti prelevati
negli anni in una simbologia trasparente molto chiara, ma oltre all’aspetto di
prelievo e dono, il progetto si focalizza sull’aspetto dell’attesa. Infatti,
sull’area seminata viene posizionata una seduta dove il pubblico può prendere
posto e attendere pazientemente la crescita in un’attesa benefica che stimola
la creatività e apre spazi di pensiero, dando vita a suggestioni e immaginari
possibili nella contemplazione di un’area verde di opere d’arte in divenire.
Si viene così a
creare uno spazio sociale, un luogo d’incontro e di confronto nel tempo
dell’attesa come spazio del pensiero e di ricerca.
Il 28 ottobre 2011
segna un altro momento cruciale in quanto Elisa Bollazzi dà vita alle
cosiddette Semine d’arte su commissione, inviando frammenti di opere
d’arte contemporanea a sostenitori e affezionati collaboratori di
Microcollection nel mondo intero sicura che, da sempre attenti al rapporto tra
arte e natura, effettueranno con gioia queste Semine d’arte su commissione
in un’area verde di loro preferenza, di cui certamente avranno cura per
l’eternità.
Le Semine d’arte
su commissione contribuiscono, insieme alle Semine d’arte tradizionali
effettuate personalmente da Elisa Bollazzi dal 2008, ad accellerare la dinamica
di restituzione fisica dei frammenti di Microcollection prelevati negli anni.
Nello specifico, in quest’occasione, l’artista e curatrice svizzera
Aymone Poletti si è occupata di una doppia “semina d’arte itinerante”, in 3 capitali fra marzo e aprile 2015.Le semine d’arte itineranti, dei frammenti dell’opera “ Memoria
(tau/beta-amilode) di Poletti sono state effettuate a Parigi e Bruxelles,
mentre l’opera “Cianotipie floreali” - sempre di Poletti - è stata distribuita
in un percorso di rivalutazione artistica a Berlino.
Aymone Poletti - per MicroCollection - Berlino 2015 |
Aymone Poletti - per MicroCollection - Parigi 2015 |
Per maggiori informazioni su MicroCollection: http://www.microcollection.it/
Nessun commento:
Posta un commento