Dalla stampa.it
Giacomo Soffiantino, con Piero Ruggeri uno dei più autorevoli esponenti dell’Espressionismo astratto, è morto stamattina nella sua casa di Torino dov’era nato. Aveva 84 anni.
Allievo di Francesco Menzio e di Mario Calandri, già insegnante al Liceo Artistico e all’Accademia Albertina, si è spento a pochi mesi di distanza dai suoi amici pittori Francesco Tabusso e Francesco Casorati.
Gli esordi sono con la mostra “Sette pittori torinesi” nel 1955, alla galleria Girodo di Ivrea e alla Galleria San Matteo di Genova, con la presentazione di Enrico Paulucci. L’anno seguente espone a Milano, alla galleria Il Milione, insieme a Merz, Ruggeri e Saroni, presentato da Luciano Pistoi.
Ha partecipato alla Biennale di Venezia nelle edizioni del 1956, 1958, 1964 e 1972, anno in cui viene inserito anche nel Catalogo della Grafica. Nel 1964 viene invitato alla Biennale di San Paolo del Brasile, in seguito espone anche in Argentina, Usa, Austria, Francia, Grecia, Germania e Svizzera.
Nel 1985 la Regione Piemonte e la Città di Torino dedicano un’antologica al Palazzo della Regione in piazza Castello e nella sede del Piemonte Artistico e Culturale. Oltre ad essere stato uno dei principali protagonisti del mondo dell’acquaforte, Giacomo Soffiantino è stato un maestro dell’arte incisoria. Non vi è stata infatti rassegna di incisioni che non lo abbia invitato ad esporre come protagonista, dedicandogli poi riconoscimenti particolari. Perché partendo da un’idea, sotto l’impulso dell’emozione, grazie all’ingegno - e servendosi di una manualità raffinata - Soffiantino sapeva lasciare sempre un segno che si trasformava in arte.
Giacomo Soffiantino, con Piero Ruggeri uno dei più autorevoli esponenti dell’Espressionismo astratto, è morto stamattina nella sua casa di Torino dov’era nato. Aveva 84 anni.
Allievo di Francesco Menzio e di Mario Calandri, già insegnante al Liceo Artistico e all’Accademia Albertina, si è spento a pochi mesi di distanza dai suoi amici pittori Francesco Tabusso e Francesco Casorati.
Gli esordi sono con la mostra “Sette pittori torinesi” nel 1955, alla galleria Girodo di Ivrea e alla Galleria San Matteo di Genova, con la presentazione di Enrico Paulucci. L’anno seguente espone a Milano, alla galleria Il Milione, insieme a Merz, Ruggeri e Saroni, presentato da Luciano Pistoi.
Ha partecipato alla Biennale di Venezia nelle edizioni del 1956, 1958, 1964 e 1972, anno in cui viene inserito anche nel Catalogo della Grafica. Nel 1964 viene invitato alla Biennale di San Paolo del Brasile, in seguito espone anche in Argentina, Usa, Austria, Francia, Grecia, Germania e Svizzera.
Nel 1985 la Regione Piemonte e la Città di Torino dedicano un’antologica al Palazzo della Regione in piazza Castello e nella sede del Piemonte Artistico e Culturale. Oltre ad essere stato uno dei principali protagonisti del mondo dell’acquaforte, Giacomo Soffiantino è stato un maestro dell’arte incisoria. Non vi è stata infatti rassegna di incisioni che non lo abbia invitato ad esporre come protagonista, dedicandogli poi riconoscimenti particolari. Perché partendo da un’idea, sotto l’impulso dell’emozione, grazie all’ingegno - e servendosi di una manualità raffinata - Soffiantino sapeva lasciare sempre un segno che si trasformava in arte.
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